La data del 25-26 giugno 2010 in cui si è deciso al G8 di contenere i consumi entro la capacità di spesa degli stati rischia di restare nella storia come una data da ricordare al pari di quella del trattato di Maastricht il 7 febbraio 1992 o di quella in cui Michail Gorbačëv nel febbraio del 1986 ha scelto di relizzare la Glasnost (“trasparenza”), la Perestrojka (“ristrutturazione”) e l’Uskorenie (“accelerazione” dello sviluppo economico).
Ma perché questa data di un G8/G20 dai giornali bollato come inconcludente dovrebbe essere così importante?
Perché, come fece Gorbačëv a suo tempo, questo accordo ha tolto i fondamenti che consentono al laicismo liberal-capitalismo di funzionare come Assoluto per l’intera Realtà Storica.
Vediamo di capire quale erano questi fondamenti. Per capirlo occorre di nuovo osservare il dinamismo che, lo ricordiamo, è dinamismo essenziale e quindi ineliminabile.
Una logica può funzionare da Assoluto Costruttivo , ossia può funzionare per tutti e per sempre , quando a tutti è in grado di garantire l’esistenza della Realtà Storica. Può essere la logica attuale? Il ciclo attivistico del liberalismo laicista liberal-capitalista è fondato sul conflitto (naturalismo evoluzionistico) che prevede un vincitore ed uno sconfitto. Cosa succede in questo schema quando uno dei due concorrenti perde?
E poi cosa perde?
Ci facciamo aiutare ancora dalla vicenda Alitalia anche se la risposta è ovvia e alla portata di ogni sguardo anche solo un po’ attento. Ovviamente non perde la vita, perché non si tratta di guerra, i lavoratori espulsi con la chiusura di Alitalia sono ancora vivi. Il perdente perde le Risorse, in questo caso l’”ex lavoratore” non ha lo stipendio per vivere. Le risorse vengono conquistate dal vincitore attraverso l’ acquisizione del mezzo che produce le risorse , l’azienda.
Qual’è la sorte del perdente?
Deve rifarsi una nuova vita, cambiando settore ricominciando altrove in un’altra attività in grado di produrre risorse ( cioè un’altra azienda) che a sua volta però, per partire, necessita di energia, materie prime, mercato, altra manodopera.
Per rifarsi occorre che il mercato abbia necessità ancora non soddisfatte e che io posso soddisfare, che siano disponibili le materie prime necessarie, l’energia e la manodopera mancante.
Ma come si può ad accedere a tutto questo se quello che gli serve è proprio quello che a perso nel conflitto? Per la rinascita, i n particolare , è necessaria la presenza di un mercato da soddisfare con il mio lavoro , devo poter accedere ad un “ nuovo mercato “. Evidentemente per sostenere il “ conflitto infinito ” occorre pensare ad un’espansione continua del mercato, ossia ad un “ mercato infinito ”. Di conseguenza, per prendersi cura di tutti attraverso il conflitto, occorre avere energia infinita, materie prime infinite, manodopera infinita, … . i Proprio questa distorta percezione d i un “ mercato infinito ” ha permesso di elaborare teorie economiche che prevedevano il “prelievo infinito” dalle risorse del futuro.
Finora si è pensato che questo “mercato infinito” esistesse e fosse accessibile. Finora, perché questo G8/20 di Toronto ha formalizzato che bisogna rientrare nei bilanci dello stato, che oggi non esistono più le condizioni per sostenere l’espansione infinita dell’economia che copre il prelievo dal futuro, ... e con questa ha negato i fondamenti stessi che fanno da base per l’Assoluto laicista liberal-capitalista che guida questa economia. Sappiamo inoltre, e ce lo sta dicendo l’ambiente, che come il mercato anche l’energia utilizzabile sulla terra è una quantità “finita” e che la materia prima non è mai stata “infinita”.
Con quali conseguenze? Lo stesso governo si è incaricato di ripetere a più riprese che questa finitezza verrà ottenuta attraverso riforme strutturali che si tradurranno fatalmente in “ disoccupazione strutturale ”. Società ed Economia sono unite tra loro.
E allora? Quale alternativa?
Per trovare un’alternativa va rimossa la causa, e la causa è la sapienza errata che guida lo sviluppo. Qualsiasi altra strada è un palliativo: è evidente che se è la logica del conflitto a produrre la grande massa degli sprechi, il “ conflitto sistematico ” che deve distruggere una delle parti è proprio ciò che va tolto dal dinamismo della globalizzazione .
Ma con quale alternativa? Tutto sommato il confliltto costringe al miglioramento tecnologico l’intera economia…
Si apre la necessità di individuare con certezza la sapienza “alternativa” che guiderà lo sviluppo dell’umanità per i prossimi 100.000 (?) anni e questa ricerca 1 non è un fatto marginale, va individuata in modo inoppugnabile, dobbiamo essere proprio sicuri.
Ma da dove partire? L’unico punto di partenza che dia un fondamento reale e indiscutibile al nostro agire di umanità è che questa sapienza deve produrre la sopravvivenza dell’umanità stessa . Agire per la propria autodistruzione in ogni caso sono energie sprecate, sono come l’arsenale atomico:
Costi immensi e senza fine senza alcun beneficio reale.
Il punto di partenza, dunque, è garantire la sopravvivenza dell’umanità.
Ci domandiamo. Quale attività umana garantisce l’esistenza dell’umanità?
L’umanità è garantita nella sua esistenza quando può andare oltre la morte delle singole persone . Solo la riproduzione della società umana garantisce la presenza dell’umanità e con essa dell’economia e di ogni altra attività legata all’uomo.
Quale struttura sociale ci consente dia andare “oltre la morte”?
Esclusivamente la famiglia considerata come “struttura sociale” consente questa “eternità” per cui proprio generare la famiglia è il principio e il fine dell’umanità. Ma la famiglia non si limita al tempo necessario a concepire un figlio. Oggi non stiamo solo “facendo figli”, li dobbiamo educare, stiamo costruendo la società per i nostri figli, e questa deve essere una società sana che permetta loro di vivere … e di generare un’altra famiglia che perpetui il ciclo.
Al centro e al di sopra di tutto perciò c’è la capacità di
trasmettere
la Vita alle persone e la
capacità di costruire
strutture sociali vitali e vitalmente operanti per mantenerle in vita
(ideoprassi dinontorganica). Senza di una delle due parti l’umanità è destinata a soffrire e/o scomparire. Sono cose che constatiamo personalmente, sono sotto i nostri occhi tutti i giorni: non possiamo lasciare un mondo invaso da radiazione o da veleni per cui dobbiamo creare strutture sociali che non necessitino della loro produzione.
Quale struttura ci consente di trasmettere la Vita alle persone o di rendere le strutture vitali e vitalmente operanti?
Al centro della trasmissione della vita c’è la famiglia dinontorganica , tanto in quanto struttura biologica di trasmissione della vita, tanto in quanto struttura sociale “ vitale e vitalmente operante ” basilare.
Ora sappiamo il fine, ma il fine è come il tetto della casa, tutto il resto lo sorregge, a partire dalla sapienza che anima questa società che sostiene la famiglia.
Infatti, la “famiglia-struttura sociale” OGGI nel 2010, non è in grado di essere direttamente una struttura sociale vitalmente operante perché le risorse economiche le derivano direttamente dalla sua partecipazione attiva a quel fenomeno che chiamiamo Rivoluzione Industriale .
Per la famiglia è necessario poter controllare la Rivoluzione Industriale, ma non lo può fare direttamente perché l’industria è fatta per la “produzione di massa” ossia l’economia industriale è figlia della Società , non della singola famiglia-cellula.
È la Società che può pilotare l’economia ma lo può fare solo unificandosi attraverso la “globalizzazione sana” , per gestire la quale è richiesta la convocazione periodica del G8/G20.
Non resta che concludere che si può gestire la Rivoluzione Industriale solo attraverso un processo di unificazione Sociale che genera la globalizzazione “politica” in grado di pilotare la Rivoluzione Industriale che a sua volta fornisce le risorse materiali alla famiglia-cellula, che a sua volta … ecc.
L’intero processo della globalizzazione potrà riuscire e mantenersi nel tempo solo quando riuscirà a garantire contemporaneamente tanto la presenza della famiglia-cellula sociale vitale e vitalmente operante, quanto la presenza del processo di unificazione della società, quanto quello dell’economia 2 .
Il cielo ora si fa più chiaro perché ora possaimo rispondere alla domanda “ Quale sapienza è richiesta a questo ciclo ? “
L’intero ciclo può esistere quando una sola sapienza guida l’intero ciclo di sviluppo. Poiché l’obbiettivo può essere solo quello di mantenere la famiglia-cellula, di conseguenza la Società e la stessa Rivoluzione Industriale deve assumere la stessa “logica di sviluppo” della famiglia. Ma quale è questa sapienza, e l’economia può sostenersi realmente attraverso di essa?
La sapienza è racchiusa nella parola ” dinontorganismo” che riassume quanto detto sinora.
Non solo l’economia può utilizzare queste logiche vitali e vitalmente operanti, ma è per essa molto conveniente, A PATTO CHE sia un movimento sincrono ed ASSIEME AD ESSA SI MUOVA SOCIETà, FAMIGLIA con le persone che la compongono. Questo che iniziamo ad osservare con timore è il punto di arrivo che sta muovendo i primi passi dopo il G8 di Toronto.
(segue)
__________APPENDICE E NOTE________________________
1 Va utilizzato uno strumento noto come “metafisica realistico integrale”.
2 ….e di conseguenza, in qualche modo dobbiamo ammettere che la sopravvivenza della famiglia sana è “ fondata sulla globalizzazione corretta ”
i Ogni conflitto richiede un eccesso di energia, prima durante e dopo. Per pensare che l’Assoluto laicista liberal-capitalista possa funzionare per tutti e per sempre occorre che
Di conseguenza, nel concreto, per portare prosperità a tutto il mondo occorrono essere presenti per l’economia queste condizioni
L’ energia finita significa che devo risparmiare energie e il primo modo di farlo è collaborare riducendo al minimo la competizione. La finitezza dell’energia, inoltre, in uno schema che “premia i virtuosi” e castiga i cattivi impedisce che chi è stato eliminato dalla competizione possa rifarsi in altro modo. L’energia a poco a poco diviene patrimonio solo dei vincenti.
Materia prima finita. Se la materia prima non è infinita a poco a poco viene trasferita ai vincenti. Non posso crearmi all’infinito gli strumenti per competere. Se l’energia e la materia prima non sono infinite l’iper-industrializzazione per tutti necessaria a sostenere “il welfare state” risulta impossibile.
Il mercato finito impedisce
che possano essere inventati continuamente nuovi prodotti per mantenere in moto l’economia. Se non ci sono nuovi prodotti proposti a ritmo incessante non ci può essere competizione
che possano essere approvvigionate le risorse necessarie a ciascuno per preparare la competizione
che i “perdenti” si possano trovare risorse attraverso un’altra occupazione. Si pensava che lo sviluppo tecnologico o la cattiva qualità rendesse il mercato infinito, non è così.
La manodopera non a “Costo O”impedisce che io tragga vantaggio dalla mia vittoria perché anche se vincitore devo mantenere i perdenti per stabilizzare il consumo e finanziare la possibilità che si costruiscano una nuova vita.
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